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Zona di comfort: sì o no?

(90 secondi di lettura)

Cos’è la zona di comfort? Quella parte egoica, della quale abbiamo parlato nel precedente articolo, che per timore di cambiare/evolvere decide per l’immobilità. Una “safe zone” falsamente sicura, fondata sulle abitudini, sulle convinzioni apprese e sulle esperienze passate. Una zona che uccide la spinta di crescita dell’anima e che non potrà mai realmente portare nella nostra vita benefici costanti nel tempo.

Oggi più che mai possiamo osservare ovunque nel mondo e nella maggior parte delle persone l’insorgere di nuovi e crescenti problemi sia a livello globale che individuale. Ma se invece di focalizzarci sul problema alimentando così la sua energia, cominciassimo a guardare nuove strade, nuovi percorsi, a uscire dagli schemi, dalle gabbie mentali (che così tanto sicuri ci fanno sentire), e ognuno di noi decidesse invece di osare, rischiando il nuovo, l’ignoto (e proseguire)?

In realtà il “problema” è solo una situazione che necessita la nostra piena attenzione e nuove aperture mai provate prima per superarla, dice Eckhart Tolle. Se invece ci affidiamo alle soluzioni “sicure”, non porteremo nessun stabile cambiamento: “Se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai a ottenere ciò che hai sempre avuto”, dice W.G.Bennis.

Come mai però la situazione sta così velocemente deteriorandosi? Oltre ai comportamenti di comodo e alle abitudini, personali e globali, dal 12 gennaio 2020 c’è anche un’altra spiegazione che potrebbe venirci in aiuto dagli astri: con l’allineamento di alcuni pianeti, l’astrologia afferma infatti che coloro che sino ad oggi non hanno portato sufficiente consapevolezza nella propria vita, saranno obbligati volenti o nolenti al cambiamento. Non abbiamo più tempo, non più il tempo che sino a ieri ci è stato concesso!

Questa spiegazione dà in effetti una plausibile risposta al perché tanti “problemi” stanno accadendo contemporaneamente nel mondo e a molte persone. E anche quelli che il nostro ego credeva di aver risolto stanno ritornando più forte di prima! Questa è la legge dell’Universo, del karma, che di riffa o di raffa ci obbliga a uscire, prima o poi, allo scoperto. La spinta che aiuta il vero scopo della nostra anima: l’evoluzione interiore, il salto quantico di consapevolezza, senza il quale, prima o poi, ci ritroveremo ancora una volta “criceti nella ruota infernale”.

Oggi come mai prima d’ora non abbiamo scelta, ogni segnale intorno a noi ce lo sta dicendo a chiare lettere: è inutile e dannoso per noi stessi e per l’intera umanità mettere la testa ancora una volta sotto la sabbia, come gli struzzi. Dovremo per forza abbandonare la zona di comfort e dedicare una parte della nostra vita alla crescita interiore, alla consapevolezza. Dobbiamo dedicare una parte della nostra vita alla nostra vera vita! Chi lo sta già facendo potrà presto vederne i primi frutti, chi procastina ancora… dovrà fare tanti anni in uno… e non sarà certo più sufficiente la settimana di vacanza ai Caraibi per sentirsi meglio a lungo…

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2 risposte su “Zona di comfort: sì o no?”

Leggo sempre con estremo interesse ciò che viene pubblicato e faccio istintivamente prima e razionalmente poi un raffronto con la mia vita cercando di non giudicarmi ma piuttosto di trarre ispirazione per migliorare l’esistenza mia e di chi mi sta vicino,grazie e a presto!!!

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